Un’esperienza in questa quarantena che mi ha davvero emozionata.
Il 6 marzo sono salita in montagna a Madesimo con il mio fidanzato, dove sono rimasta bloccata fino alla fine del lock down. Ovviamente non ero preparata per rimanere tutto questo tempo (da un week-end a due mesi) e, dopo qualche settimana, il problema dello studio della musica iniziava a farsi sentire!
Come potevo fare? Avrei potuto farmi spedire il mio violino ma sicuramente sarebbe stato rischioso, rischiava di rompersi o rovinarsi. Non potevo. Però dovevo trovare il modo di studiare siccome a fine maggio (un mese fa non si sapeva nulla a riguardo!) avrei dovuto sostenere un esame. Ma dunque che fare?
Una mattina, appena sveglia, presi in mano il telefono, entrai in Facebook e iniziai a scrivere un post sul gruppo “sei di Madesimo se” pensando che avrei potuto chiedere se qualcuno avesse potuto prestarmi un violino per studiare durante il mio lock down, bloccata, a Madesimo (senza alcuna speranza vi confesso!).
In brevissimo tempo molte persone mi hanno scritto per aiutarmi! Non avevo mai sperimentato la solidarietà sulla mia pelle. Vedere come tutte quelle persone, ragazzi, musicisti, che nemmeno mi conoscevano, erano disposti a mettersi in gioco per aiutarmi mi ha commosso sul serio. Dopo che mi era stato proposto un formaggio di capra, che si chiama appunto violino, sicuramente buono ma poco utile allo scopo, erano ben tre le gentili proposte di persone disposte a prestarmi il loro strumento.
In particolare, mi contattò una ragazza di Chiavenna, paese che dista un’ora di pullman dal mio, dicendomi che mi avrebbe aiutata. Caricò il suo prezioso strumento su un autobus e mi disse di recarmi alla fermata del paese un ora dopo la partenza! Alle 11 spaccate arrivò il pullman e l’autista, con un sorriso, mi consegnò il violino. Tutto era riuscito, ma soprattutto era reale. Ero davvero felice e commossa.
Credo che questo episodio sia un vero simbolo della solidarietà e dello spirito di comunità e condivisione, che la musica permette di creare e che con la musica si è potuto esprimere nella maniera più naturale.
A proposito, Mary, la ragazza che mi ha prestato il suo prezioso violino, pochi giorni dopo mi scrisse un messaggio: “È uno strumento bellissimo ma molto complesso e se nessuno ti trasmette la passione, è facile perdersi d’animo. Sei fortunata ad aver trovato una maestra che stimi e di far parte di un’orchestra! Chissà che questa vicenda mi faccia tornare la voglia di suonare”.
E chissà che magari anche io possa in qualche modo ricambiare questo gesto meraviglioso che mi ha sciolto il cuore!
Silvia.